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Low cost, risparmi a metà

di Fabrizio Patti

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19 Agosto 2008

Volare low cost è ancora possibile nonostante i rincari del petrolio hanno avuto i loro effetti sulle tariffe, cresciute a giugno, secondo l'Osservatorio Volagratis, in media del 16% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. A questo si aggiunge che le compagnie tradizionali nello stesso periodo hanno abbassato leggermente i prezzi.Con tutto ciò, il risparmio è ancora consistente e varia tra il 40 e il 70 per cento a biglietto, ma può anche salire. Solo per fare un esempio, si può andare a Barcellona da Milano e ritorno con circa 150 euro contro i circa 400 euro che si spenderebbero con una compagnia di linea (rilevazione effettuata ieri su vari siti internet), risparmiando ben 250 euro.
Certo, tutto dipende dal momento della prenotazione, dalla destinazione e da eventuali offerte promozionali sia da parte dei vettori tradizionali sia economici perché le tariffe variano velocemente anche nel corso di una stessa giornata.
Tuttavia il risparmio netto sul prezzo del biglietto nasconde tagli, da parte delle compagnie, a diversi servizi considerati superflui (dai pasti a bordo all'imbarco del bagaglio) che vengono offerti, a chi ne fa richiesta, a tariffe molto salate che possono far lievitare il costo iniziale del biglietto.
Secondo la filosofia che le caratterizza da sempre – quella cosiddetta dei no frills (letteralmente «niente fronzoli») – le compagnie low cost negli ultimi tempi stanno eliminando un numero sempre più esteso di servizi. Se prima, infatti, si limitavano a non servire i pasti a bordo adesso sempre più spesso nei tagli rientra l'imbarco dei bagagli: con Ryanair presentarsi con una valigia da imbarcare al check-in dell'aeroporto costa ben 20 euro, che scendono a 10 se i bagagli sono stati dichiarati sul sito al momento della prenotazione.
Quello della compagnia irlandese non è però un caso isolato: sono ormai 14 le società che fanno pagare l'imbarco come un optional. L'inglese EasyJet chiede fino a 9 euro a bagaglio, Clickair e Norwegian Air Shuttle fino a 20 euro, con jet2.com si pagano fino a un massimo di 19,50 euro, con Bmibaby fino a 19 euro e con Aer Lingus fino a 18 euro. In genere le compagnie danno la possibilità di risparmiare prenotando su internet.
Attenzione poi ai limiti di peso consentiti per i bagagli. Se si superano, le tariffe da pagare per ogni chilogrammo in eccesso sono sempre più salate. I vettori che fanno pagare di più per il bagaglio in eccesso sono Ryanair (15 euro per chilogrammo), Thomsonfly (circa 12,70 euro), FlyBe (11 euro) e Easyjet (10,5 euro).
Altra voce da tenere in considerazione nel calcolo della spesa totale è la commissione per la prenotazione tramite carta di credito: le spese vanno dai 2 euro richiesti da Air Italy ai 10 euro di massimo di Fly Niki e Wizz Air. Tasse che possono pesare notevolmente sul portafoglio perché si applicano in genere per ogni passeggero e per ogni tratta.
I costi aumentano, fino a raddoppiare, se si sceglie di prenotare tramite i call center delle compagnie, che oltre tutto hanno una tariffazione che varia da quella di una chiamata nazionale ai 96 centesimi al minuto, più scatto alla risposta, previsto da sei compagnie. Molto meglio, quando possibile, scegliere di pagare con carta di debito: in questi casi le commissioni non superano i 3 euro. Nessun supplemento è poi previsto se si acquista con la carta Visa Electron.
Altra voce da non dimenticare al momento della prenotazione è poi il costo per eventuali modifiche al biglietto, una volta acquistato: per il cambio di itinerario e data si pagano da 10 a 55 euro, mentre il cambio del nome può essere molto dispendioso. Se con alcune compagnie le tariffe sono ragionevoli, come Air Berlin, che applica una tariffa di 30 euro, o Air Bee, che sale a 40 euro, su una media di 50 euro, si arriva ai picchi di Air Italy (100 euro) e Ryanair, che ne fa pagare fino a 150 euro. A questo punto meglio rifare il biglietto.


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